Qual è un altro aspetto che è stato influenzato dalla pandemia? I sogni! Attraverso le parole di un'adolescente vedremo quelli perduti e quelli trovati.
Sogni infranti vs sogni trovati
Ecco come una ragazza ha imparato grazie alla pandemia ad apprezzare quello che ha e come questo l’abbia portata a vivere meglio, partendo e terminando coi suoi sogni.
All'inizio della pandemia il tempo scorreva lentamente, nulla sembrava più vero, reale, tangibile. Improvvisamente quelle stesse quattro mura che prima costituivano il mio rifugio dal mondo esterno erano diventate le uniche che vedevo secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno...settimana dopo settimana. Sapevo di essere fortunatissima: niente malati gravi in famiglia, mio papà aveva ancora il suo lavoro, la mia connessione era buona, avevo i miei spazi...davvero, non avrei potuto chiedere di meglio. Nonostante tutto ciò però non ero capace di essere al 100% felice. Lo sapevo che non ne avevo il diritto, ma si sente, vede e legge ovunque che l’adolescenza dovrebbe essere uno dei periodi più allegri, divertenti e importanti della vita di un individuo, anni in cui stare svegli fino all’alba del giorno successivo, anni in cui fare scemenze, anni in cui sbagliare, anni in cui vivere esperienze. E io cosa stavo facendo? Stavo alternando le mie giornate tra letto, divano e scrivania, niente di più, niente di meno. Niente concerti. Niente feste. Niente passeggiate. Niente shopping. Niente partite. Niente spettacoli. Niente corsi di teatro. Niente allenamenti. Niente uscite con gli amici. Niente di niente di niente. Che spreco!
SOGNI INFRANTI
Mi sento soffocare e ormai sono segnata
la vita che tanto avevo sognato ormai se n’è andata...
Dove sono finiti tutti i miei castelli in aria?
Cosa racconterò quando sarò ultracentenaria?
Volevo mangiare fuori, cantare a pieni polmoni,
desideravo scoprire il mondo…
MI MANCA FARE QUALCOSA.
E invece no.
E invece sono chiusa in casa.
I prof si lamentano che siamo come fantasmi,
ma come facciamo ad esser vivi in questo marasma?
Soli coi nostri pensieri, pochi i sorrisi sinceri…
ci manca la nostra vita vera.
“raga ma com’è possibile che sono solo le 8:42”
“è passata un’eternità, l’orologio si sta sbagliando”
Voglio solo che tutto finisca presto.
Ad un certo punto però mi sono resa conto che non era colpa del Covid-19 se stavo sprecando il mio tempo, la colpa era solo mia. Certo, magari non potevo fare tutto quello che mi immaginavo avrei fatto una volta diventata “grande”, ma la mia felicità non poteva dipendere dal mondo esterno, dovevo assolutamente imparare ad apprezzare ciò che avevo e sfruttarlo al massimo.
SOGNI TROVATI
Non vedo persone passare, non sento motori rombare
chi sapeva che il vuoto potesse essere così bello!
Udire l’orologio ticchettare, vedere i fiori sbocciare…
l’ansia sparisce, la solitudine svanisce.
Io, l’uncinetto e un gomitolo di lana.
Io, il sole e una limonata.
Io, i messaggi e le chiamate.
Io, le casse e le mie stronzate.
Io, i fornelli e infinite torte.
Io, le stelle e le mille lune storte.
Io, la fantasia e la felicità.
E ora? Ora spero solo di continuare a crescere, a maturare, a migliorare...a vivere. Il come non è più importante.
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